Menu

Cerca
Tematica
Luoghi
Fonti

Author Archive

Emigrati italiani alla stazione di Wolfsburg (Germania) negli anni ’60

1 in-germania

Emigrati italiani alla stazione di Wolfsburg (Germania) negli anni ’60

Con le valige di cartone alla ricerca di nuova vita

iz0s35

Con le valige di cartone, che contenevano solo oggetti di prima necessità, indumenti e cibo, alla ricerca di nuova vita

Con le valige di cartone alla ricerca di nuova vita

emigranti-3-1024x662

Con le valige di cartone, che contenevano solo oggetti di prima necessità, indumenti e cibo, alla ricerca di nuova vita

Con le valige di cartone alla ricerca di nuova vita

emigrazione

Con le valige di cartone, che contenevano solo oggetti di prima necessità, indumenti e cibo, alla ricerca di nuova vita

Con le valige di cartone alla ricerca di nuova vita

96ypnl

Con le valige di cartone, che contenevano solo oggetti di prima necessità, indumenti e cibo, alla ricerca di nuova vita

Con le valige di cartone alla ricerca di nuova vita

2

Con le valige di cartone, che contenevano solo oggetti di prima necessità, indumenti e cibo, alla ricerca di nuova vita

Il golfo di Gela. Lo sbarco dei soldati americani della 45esima divisione il 18 luglio del 1943

02

L’inferno della seconda guerra mondiale negli scatti del fotoreporter ungherese Robert Capa
credit International Center of Photography

Agrigento 1943-1944 – un gruppo di bambini circondano un uomo

5

L’inferno della seconda guerra mondiale e lo sbarco degli alleati tra Agrigento e Caltanissetta negli scatti di Robert Capa, il famoso fotografo ungherese che diede testimonianza di diversi conflitti bellici. Nel luglio del 1943, a bordo di un piccolo aereo con pochi soldati, Capa arrivò in Sicilia lanciandosi col suo paracadute.
Il ricordo dello scrittore Andrea Camilleri di quella mattina, quando non ancora 18enne prese la bici per controllare se i templi di Agrigento fossero stati risparmiati dai bombardamenti: ”C’era un soldato americano che stava fotografando il tempio. Mi scrisse su un pezzetto di carta il suo nome: Robert Capa. Per me, allora, un perfetto sconosciuto”. Di lui più tardi disse “Usava la macchina come una mitragliatrice”.

Robert Capa
credit International Center of Photography

Agrigento 1943-1944 – una donna cammina in una strada di battaglia

4 Robert-Capa-in-Italia-Agrigento-17-18-luglio-1943

L’inferno della seconda guerra mondiale e lo sbarco degli alleati tra Agrigento e Caltanissetta negli scatti di Robert Capa, il famoso fotografo ungherese che diede testimonianza di diversi conflitti bellici. Nel luglio del 1943, a bordo di un piccolo aereo con pochi soldati, Capa arrivò in Sicilia lanciandosi col suo paracadute.
Il ricordo dello scrittore Andrea Camilleri di quella mattina, quando non ancora 18enne prese la bici per controllare se i templi di Agrigento fossero stati risparmiati dai bombardamenti: ”C’era un soldato americano che stava fotografando il tempio. Mi scrisse su un pezzetto di carta il suo nome: Robert Capa. Per me, allora, un perfetto sconosciuto”. Di lui più tardi disse “Usava la macchina come una mitragliatrice”.

Robert Capa
credit International Center of Photography

Agrigento 1943-1944 – la città liberata

3 capua agrigento1943

L’inferno della seconda guerra mondiale e lo sbarco degli alleati tra Agrigento e Caltanissetta negli scatti di Robert Capa, il famoso fotografo ungherese che diede testimonianza di diversi conflitti bellici. Nel luglio del 1943, a bordo di un piccolo aereo con pochi soldati, Capa arrivò in Sicilia lanciandosi col suo paracadute.
Il ricordo dello scrittore Andrea Camilleri di quella mattina, quando non ancora 18enne prese la bici per controllare se i templi di Agrigento fossero stati risparmiati dai bombardamenti: ”C’era un soldato americano che stava fotografando il tempio. Mi scrisse su un pezzetto di carta il suo nome: Robert Capa. Per me, allora, un perfetto sconosciuto”. Di lui più tardi disse “Usava la macchina come una mitragliatrice”.

Robert Capa
credit International Center of Photography

Agrigento 1943-1944 – Dopo i raid aerei, nella città liberata

2 agrigento

L’inferno della seconda guerra mondiale e lo sbarco degli alleati tra Agrigento e Caltanissetta negli scatti di Robert Capa, il famoso fotografo ungherese che diede testimonianza di diversi conflitti bellici. Nel luglio del 1943, a bordo di un piccolo aereo con pochi soldati, Capa arrivò in Sicilia lanciandosi col suo paracadute.
Il ricordo dello scrittore Andrea Camilleri di quella mattina, quando non ancora 18enne prese la bici per controllare se i templi di Agrigento fossero stati risparmiati dai bombardamenti: ”C’era un soldato americano che stava fotografando il tempio. Mi scrisse su un pezzetto di carta il suo nome: Robert Capa. Per me, allora, un perfetto sconosciuto”. Di lui più tardi disse “Usava la macchina come una mitragliatrice”.

Robert Capa
credit International Center of Photography

Agrigento 1943-1944 – Valle dei templi

1 Robert Capa_valle dei templi

L’inferno della seconda guerra mondiale e lo sbarco degli alleati tra Agrigento e Caltanissetta negli scatti di Robert Capa, il famoso fotografo ungherese che diede testimonianza di diversi conflitti bellici. Nel luglio del 1943, a bordo di un piccolo aereo con pochi soldati, Capa arrivò in Sicilia lanciandosi col suo paracadute.
Il ricordo dello scrittore Andrea Camilleri di quella mattina, quando non ancora 18enne prese la bici per controllare se i templi di Agrigento fossero stati risparmiati dai bombardamenti: ”C’era un soldato americano che stava fotografando il tempio. Mi scrisse su un pezzetto di carta il suo nome: Robert Capa. Per me, allora, un perfetto sconosciuto”. Di lui più tardi disse “Usava la macchina come una mitragliatrice”.

Robert Capa
credit International Center of Photography

La devozione di una fedele

10-voti

La devozione di una fedele che cammina in ginocchio in segno votivo durante la Settimana Santa.
Per gentile concessione di Lorenzo Barone

 

Sancataldesi emigrati in America

Panoramica aerea del giacimento di sali potassici (Kainite) di Bosco Palo

7_miniera-bosco

Una panoramica aerea di quello che un tempo fu il giacimento di sali potassici (Kainite) di Bosco Palo, sfruttato dalla Montecatini a partire dal 1953 e dismesso nel 1988.
Per gentile concessione di Lorenzo Barone

 

Sancataldesi emigrati in America

Un gruppo di operai della ex miniera Bosco Palo al lavoro

6 Operai nella miniera

Un gruppo di operai della ex miniera Bosco Palo al lavoro.
Per gentile concessione di Lorenzo Barone

 

Sancataldesi emigrati in America