Figlia di emigrati in Inghilterra, Rosalia racconta della sua estrema gratitudine ai nonni e al padre che con tanto lavoro e molti sacrifici le hanno garantito un presente di sicurezze in terra inglese mentre il suo cuore batte sempre per Mussomeli
E’ veemente la voglia di Rosalia di esprimere il proprio senso di gratitudine e di stima nei confronti di chi, nonni e papà, le consente oggi di godere di un presente di certezze e di benessere. Sin dalle prime parole Rosalia Piazza, nata in Inghilterra e di origini mussomelesi, emoziona e mostra il legame forte nei confronti delle sue radici.
Se per un verso è nata e cresciuta a pochi chilometri da Londra, per un altro sembra evidente che non si sia mai distaccata da Mussomeli, terra di accoglienza e di bellezza che si erge sul territorio meraviglioso e accattivante della Sicilia centrale.
Sebbene giovanissima d’età, Rosalia conosce e riconosce la durezza della vita svolta dai nonni prima e dal padre successivamente che abbandonando il paese hanno cercato fortuna in Gran Bretagna a suon di lavoro.
Il suo narrare è ricco di ricordi e aneddoti per di più legati all’infanzia e all’adolescenza trascorse a Mussomeli. E’ un attaccamento viscerale e quasi inspiegabile quello della giovine inglese che è fiera della sua sicilianità nonostante in fondo la Sicilia e Mussolemi le abbia vissute da angolature e da un mondo diversi.
Con la storia di Rosalia e della sua famiglia diveniamo osservatori di quell’intreccio magico derivante dalle esperienze degli emigrati e quelle dei loro figli, molto spesso beneficiari fortunati di un’esistenza migliore.
E’ bello toccare con mano il senso di gratitudine e di riconoscenza delle nuove generazioni nei confronti delle più sacrificate. E’ bello svelare punti e sensibilità comuni tra chi ha creato la storia, gli emigrati, e chi ne vive la sua evoluzione, i figli.
E’ bello assaporare il valore della memoria e guai a metterla da parte perché, oggi, è la memoria a rappresentare l’unica garanzia per l’umanità e per un mondo più umanizzato.
E’ bello infine ascoltare la testimonianza riconoscente e confortante di chi, come Rosalia, ha conosciuto personalmente l’allontanamento, per un breve tempo, dalla propria casa inglese e dai propri affetti per motivi di studio, in condizioni fortunatamente ben diverse rispetto a quelle dei suoi cari.
Ed è rassicurante notare come nel suo racconto Rosalia riesca a capitalizzarne i pregi dell’emigrare, per esempio l’opportunità d’integrazione con gli altri, e, allo stesso tempo, riesca a valorizzare lo spirito di sacrificio e di abnegazione dell’emigrazione di un tempo.
Il narrare di Rosalia diventa così la storia dei suoi familiari emigrati in Inghilterra vista con occhi di chi non necessariamente l’ha vissuta ma di chi l’ha portata sulle proprie spalle come una ricchezza culturale e umana.
Emigrati e figli d’emigrati vivono molto spesso condizioni, stili di vita e culture differenti ma per entrambi la bellezza sta nel trovare nella terra d’origine e nelle radici comuni la convergenza della diversità e dell’amore.
di Dario Lo Scalzo
Ascoltate la testimonianza di Rosalia durante la video intervista realizzata a Mussomeli